Nel prossimo aggiornamento del Codice di autodisciplina di Borsa italiana bisogna riservare alle donne con profili di eccellenza uno spazio significativo nei consigli d'amministrazione (Cda). Lo afferma Maurizia Iachino, Governance practice leader della società di consulenza Key2people, in una ricerca che analizza i codici di autodisciplina delle piazze finanziarie europee e che sarà presentata in un convegno alla Borsa di Milano il prossimo 10 marzo.
Lo studio fotografa i codici di quattro Paesi (Italia, Regno Unito, Francia e Germania) e apre il dibattito sulla prossima revisione del codice di autodisciplina italiano. Che al momento non fa alcun riferimento alla partecipazione delle donne nei cda, mentre in altri Paesi è stato proprio l'aver introdotto nel Codice una raccomandazione alla giusta apertura alla diversità a influire sulle successive regolamentazioni. In Norvegia, ad esempio, con la legge che riserva a donne oltre un terzo dei posti nei board . E in Spagna, dove l'edizione del codice del 2006 ha indicato come best practice l'allargamento dei consigli d'amministrazione alle donne, a cui è seguita nel marzo 2007 la " Ley de Igualdad" che prevede: "Partecipazione delle donne nei consigli di amministrazione delle società private: le società obbligate a presentare bilanci completi (senza procedura abbreviata), dovranno includere nel proprio cda un numero di donne che permetta di raggiungere una presenza equilibrata femminile e maschile, entro otto anni dall'entrata in vigore di questa legge".
Il dibattito alla Borsa italiana (10 marzo, Palazzo Mezzanotte, Milano, ore 9-11.30) prevede gli interventi, tra gli altri, di Claudio Costamagna (CC & Soci), Thomas Ingelfinger (Beiersdorf Italia), Hugh Malim (Barclays Capital), Laura Restelli Brizard (Squadra Associés).